
Ascoli Piceno e Faenza, due città molto diverse, ma unite dalle loro rievocazione medievali, e da un certo... Gianfranco Ricci. Proprio lui, indimenticato campione sia della Quintana che del Palio del Niballo, la giostra che si disputa ogni quarta domenica di giugno. A sfidarsi sono i cavalieri dei cinque Rioni storici di Faenza: Bianco (Borgo Durbecco), Giallo (Porta Ponte), Nero (Porta Ravegnana), Rosso (Porta Imolese), Verde (Porta Montanara.) Questi Rioni vengono rappresentati da
figuranti in costume d'epoca che sfilano per le vie della città.
La giostra consiste in una corsa al galoppo al termine della quale si deve colpire con la lancia il bersaglio di 8 centimetri di diametro, posto all’estremità dei due bracci del Niballo.
Prima della gara ci sono molte manifestazioni, tra cui la donazione dei ceri, serate gastronomiche, cene propiziatorie, giuramento dei cavalieri del Niballo, gara alfieri bandieranti musici.
Insomma, davvero tante le similitudini tra le due giostre medioevali, compreso l'affetto, la stima e il ricordo ancora vivo per Gianfranco Ricci. Il campione era nato a Faenza, e nella sua vita ha ottenuto tante vittorie in molte giostre cavalleresche, ma nelle nostre due città rimane sempre il cavaliere amato e indiscusso. Al palio del Niballo, per il Rione Rosso, ottenne ben dieci vittorie, un record eguagliato solo nel 2010 da Willer Giacomoni, e sempre con gli stessi colori del rosso.

Con onore Patrizia Danti
Inaugurazione Piazza Gianfranco Ricci (video)
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